Il ricordo di una brutta esperienza o di un evento traumatico può tormentarci per sempre.
A volte il tormento è tale che preferiremmo dimenticare l’esperienza o l’evento che ci hanno provocato dolore o forte turbamento.
Da alcuni anni un gruppo di ricercatori di un laboratorio di Tolosa dove si studiano i traumi psicologici sta cercando di trovare una soluzione farmacologica al problema dei ricordi dolorosi.
Il prof. Philippe Birmes e i suoi collaboratori hanno condotto degli studi per verificare se una sostanza, il propranololo, può essere utile per eliminare o attenuare i cattivi ricordi.
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Uno studio sul propranololo
Il gruppo di ricercatori ha proposto di assumere il propranololo a otto persone che erano state coinvolte, molti anni prima, nell’esplosione dello stabilimento Azf di Tolosa che nel 2001 provocò 31 morti e 2.500 feriti.
A distanza di molti anni, chi era stato coinvolto nell’attentato ma ne era uscito vivo presentava ancora molti sintomi come ansia persistente, ricordi dolorosi e disturbi psicosomatici legati al trauma vissuto.
Dopo 6 sedute mediche con somministrazione di propranololo in tutti gli otto soggetti che si sono sottoposti all’esperimento i sintomi negativi si sono fortemente attenuati e il vissuto di dolore legato all’evento traumatico è sensibilmente diminuito.
Anche studi successivi, condotti da altri ricercatori sugli animali da laboratorio, hanno dimostrato che alcune sostanze, come il propranololo, cancellano i ricordi negativi.
È giusto rimuovere i ricordi negativi?
Da qui è nata l’idea che si potrebbe produrre una pillola da utilizzare quando vogliamo cancellare alcuni ricordi.
E’ però un’idea che non a tutti è piaciuta. I comitati di bioetica di alcuni Paesi e di alcune associazioni scientifiche hanno ritenuto non ammissibile, da un punto di vista etico, l’uso di una sostanza per cancellare i ricordi.
Inoltre non è ancora chiaro se oltre a cancellare i ricordi dolorosi il propranololo può anche avere degli effetti collaterali negativi o se, addirittura, può cancellare anche alcuni ricordi positivi.
La possibilità di eliminare farmacologicamente i ricordi apre inoltre una serie di questioni non solo etiche ma anche filosofiche, inerenti all’identità, alla coscienza, alla mente e all’esistenza.
Qualche scienziato ritiene però che le perplessità etiche e filosofiche siano in questo caso ingiustificate. Il Prof. Joe Tsien, del Medical College of Georgia, ad esempio, ritiene che Anche se i ricordi sono degli insegnanti grandiosi e ovviamente cruciali per la sopravvivenza e l’adattamento, rimuovere selettivamente i ricordi incapacitanti, quali, ad esempio, i ricordi traumatici della guerra, potrebbe aiutare la gente a vivere delle vite migliori.