Un nuovo farmaco, per il momento in via di sperimentazione e non ancora in commercio, potrebbe rappresentare un importante passo avanti nella cura farmacologica della depressione.

Un giovane ricercatore italiano, Maurizio Fava, che lavora presso il Massachussetts General Hospital di Boston, ha condotto degli esprimenti su una molecola chiamata NSI-189 che, rispetto alle altre molecole attualmente usate per la cura della depressione, sembra avere molti vantaggi.

Questa nuova molecola infatti, secondo quanto affermato dal Dott. Maurizio Fava, ha pochissimi effetti collaterali ed ha anche effetti molto duraturi (gli effetti antidepressivi permangono fino ad 8 settimane dopo l’assunzione della nuova molecola).

I primi test clinici sull’uso della NSI-189 sono stati positivi. I risultati di tali test clinici, pubblicati sulla rivista scientifica Molecular Psychiatry, hanno infatti mostrato l’efficacia della nuova molecola nel ridurre i sintomi della depressione e la quasi totale assenza di effetti collaterali.

L’esatto meccanismo di azione della nuova molecola non è ancora chiaro, ma pare che agisca stimolando la creazione di nuove sinapsi tra i neuroni e aumentando il volume della struttura cerebrale chiamata ippocampo.

Sono in corso ulteriori ricerche sull’efficacia di questo nuovo farmaco e, se anche i risultati di queste nuove ricerche saranno positivi, il nuovo farmaco potrebbe essere in commercio dal 2018.

Tra un paio di anni, quindi, potremmo disporre di una cura farmacologica per la depressione più efficace e più sicura di quelle attuali.

Bisogna sempre tener presente, però, che in molti casi è utile associare alla cura farmacologica anche un trattamento psicologico e che in alcuni casi specifici il trattamento psicologico può essere preferibile a quello farmacologico.