In una ricerca scientifica recentemente condotta negli Stati Uniti da due psicologi, il Prof. Michael Christian della University of North Carolina e il Prof. Aleksander Ellis della University of Arizona, è stato scoperto che la deprivazione di sonno durante la notte rende più probabili i comportamenti poco onesti il giorno successivo e che tali effetti negativi possono essere in parte limitati con l’assunzione di caffeina.
Alcuni studi precedenti avevano già messo in evidenza che la deprivazione di sonno fa aumentare la presenza di adenosina, una molecola con funzioni di neuromodulatore, in diverse aree del cervello.
Quando si dorme meno di 6 ore i livelli di adenosina aumentano e livelli alti di adenosina fanno diminuire l’attività delle cellule cerebrali.
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Lo studio su adenosina e caffeina
Nell’esperimento di Michael Christian e Aleksander Ellis è stato messo a confronto il comportamento di due gruppi di persone, costituiti ciascuno da 100 studenti universitari che si erano offerti come volontari per partecipare all’esperimento.
Al primo gruppo di persone era stato consentito di dormire normalmente la notte prima dell’esperimento.
Al secondo gruppo di persone invece era stato impedito di dormire (le persone del secondo gruppo avevano passato la notte guardando la televisione).
L’esperimento consisteva nel mettere i due gruppi di fronte a scelte in cui potevano comportarsi sia in maniera onesta sia in maniera disonesta.
I risultati dell’esperimento hanno mostrato che il gruppo di persone che non aveva dormito si comportava in maniera meno onesta rispetto al gruppo di persone che invece aveva dormito.
Ad un piccolo sottogruppo di persone del gruppo che non aveva dormito gli sperimentatori avevano però fatto masticare, durante l’esperimento, un chewing gum a base di caffeina, corrispondente a due tazzine di caffè.
È emerso che il sottogruppo di persone che aveva assunto la caffeina si comportava in maniera più onesta rispetto a chi non aveva assunto la caffeina.
Uno degli effetti neurofisiologici della caffeina è proprio quello di bloccare i recettori dell’adenosina nel cervello.
Secondo gli sperimentatori, i risultati della loro ricerca mostrano che la deprivazione di sonno tende ad allentare i comportamenti morali e che l’assunzione di caffeina può in parte attenuare tali effetti negativi.
Anche nei luoghi di lavoro, secondo i prof. Michael Christian e Aleksander Ellis i dipendenti che la notte prima hanno dormito poco potrebbero avere maggiori probabilità di mettere in atto comportamenti disonesti rispetto ai dipendenti che invece la notte prima hanno dormito almeno 6 ore e anche nei luoghi di lavoro bere qualche caffè potrebbe ridurre gli effetti negativi della deprivazione sensoriale.
Naturalmente, nel lungo termine, la caffeina non può essere la soluzione per i problemi derivanti dal dormire poco: dormire ogni notte un sufficiente numero di ore è importante per mantenersi in salute fisica e mentale.