Negli ultimi dieci anni, la generazione dei millennial, orientativamente i nati dal 1980 al 2000, è stata rappresentata come eccezionalmente egocentrica e narcisista.
La me, me, me Generation come l’hanno definita in molti.
Secondo il Dott. Joshua Grubbs, candidato al dottorato in psicologia clinica alla Case Western Reserve University, questa è la prima generazione a cui viene detto in maniera frequente ed esplicita di essere narcisista ed è importante cominciare a interrogarsi, spiega Grubbs, sugli effetti che ciò avrà nel tempo sulla salute mentale dei millennial e sugli atteggiamenti che essi hanno verso sé stessi e l’intera generazione.
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Le ricerche del Dott. Grubbs sono volte a misurare le caratteristiche e gli effetti del fenomeno, che finora è stato approcciato in maniera aneddotica, assumendo come prove di un maggiore narcisismo i comportamenti egocentrici di alcuni giovani sui social media, quale ad esempio la pubblicazione di selfie, (autoscatto di sé realizzato per essere condiviso su piattaforme social).
I primi risultati delle ricerche di Grubbs, presentati al congresso annuale della Society for Personality and Social Psychology a San Diego, mostrano che generalmente i millennial riconoscono di essere una generazione più narcisista delle precedenti, ma anche di provare emozioni fortemente negative quando vengono etichettati come tali.
Il narcisismo è associato ad atteggiamenti di arroganza, egocentrismo e vanità. Rispetto alle generazioni precedenti i millennial provano più rabbia, frustrazione e tristezza quando vengono descritti come narcisisti.
Le ricerche di Grubbs forniscono uno spaccato anche su quello che le generazioni precedenti pensano a riguardo.
I “grandi” ritengono fondata l’ammissione dei millennial di essere una generazione ossessionata dal sé, ma pensano che il loro narcisismo vada ben oltre ciò che sono disposti ad ammettere e, talvolta, ciò di cui sono consapevoli.
Ovviamente questo non vuol dire che ogni millennial sia narcisista – ha commentato il dott. Grubbs, lui stesso millennial – ma che mediamente la mia generazione è più narcisista delle precedenti.
I risultati della ricerca fanno emergere anche una distinzione chiave: quelli che possono sembrare segni di narcisismo o egocentrismo per una persona, possono essere interpretati da qualcun altro come segni di individualismo – un tratto considerato positivo dai millennial.
Le ricerche del dott. Grubbs aprono le porte a un interessante filone di studi sul narcisismo, che monitorerà le differenze generazionali e l’impatto che le nuove forme di comunicazione e i contenuti da queste veicolati avranno sugli individui e la società.