L’atto del mangiare viene spesso vissuto come un comportamento automatico e conduce la persona ad assumere molto più cibo di quello di cui ha bisogno. Quando mangiamo siamo sempre distratti da altre cose, come la tv accesa, il cellulare che squilla, un social da controllare… questo non ci permette di apprezzare realmente il cibo. Come conseguenza ci troviamo a consumare quantità di cibo superiori alle reali necessità, perché presi da altre cose non ascoltiamo il nostro corpo che ci manda dei segnali, come quello della sazietà.
Per acquisire la capacità di mangiare in maniera più consapevole possono rivelarsi utili le tecniche di Mindful-eating. Si tratta di tecniche psicologiche aventi lo scopo di fare apprendere alla persona comportamenti alimentari sani ed equilibrati.
Sono stati condotti numerosi studi in cui la Mindful-eating si è rilevata efficace nel ridurre il consumo di cibi calorici e le abbuffate, e nell’incentivare l’alimentazione equilibrata. Uno di questi ha messo in luce il consumo di cioccolata per gli impiegati in ufficio. Quando il cioccolato era posto sulla scrivania, rispetto a un luogo diverso dalla propria postazione di lavoro, il consumo era superiore. Questo ci conferma che presi dalla frenesia del lavoro, dai pensieri, dalle preoccupazioni, il mangiare diventa un gesto automatico, e che non ascoltando effettivamente il nostro corpo, ci troviamo a assumere cibo di cui non necessitiamo.
Provare a vivere l’esperienza del cibarsi in maniera mindful, ovvero in maniera consapevole, crea un diverso rapporto col cibo, più attento, corretto e rispettoso. La mindfulness ci permette di sviluppare un tipo di attenzione intenzionale, calma e focalizzata, non giudicante, concentrata sul momento presente, che ci sintonizza con le nostre emozioni e con i nostri pensieri.
La Mindful-eating si propone di focalizzare l’attenzione sull’atto del mangiare, in tutti i suoi aspetti: odore, sapore, aspetto, colore, ponendo attenzione alle sensazione fisiche ed emotive provenienti dal corpo, aumentando la propria capacità di percezione della sazietà. Questi accorgimenti hanno lo scopo di sviluppare la fiducia dell’individuo nell’abilità del corpo di segnalare quando e quanto mangiare, minimizzando le reazioni impulsive di fronte al cibo. In tal modo Mindful-eating offre strumenti utili a chi ha un rapporto complicato col cibo, ad esempio chi soffre di fame nervosa, o tende a mangiare troppo o a mettere su peso. Ci permette di migliorare le nostre abitudini a tavola e a recuperare e mantenere il peso-forma senza stress. Il percorso esperenziale di Mindful-eating ci insegna a fare scelte consapevoli, a preparare e a consumare il cibo che mangiamo non condizionati dalle emozioni e dagli impulsi. In circa dieci incontri di Mindful-eating la persona può destrutturare alcune errate convinzioni sulla nutrizione, acquisire i principi di base della mindfulness, gestire le emozioni legate al cibo, riconoscere i segnali di fame, sazietà e pienezza che il corpo dà. La persona può finalmente sentirsi libera di non privarsi più degli alimenti preferiti. I nuovi apprendimenti permettono alla persona di acquisire una modalità nuova di interagire col cibo, che finalmente potrà renderla libera dalle diete. Nei casi più gravi di disturbi del comportamento alimentare la Mindful-eating deve comunque essere associata ad una specifica psicoterapia.
Dott.ssa Claudia Grazioli