Clive Staples Lewis scriveva:

Amare significa, in ogni caso, essere vulnerabili. Qualunque sia la cosa che vi è cara, il vostro cuore prima o poi avrà a soffrire per causa sua, e magari anche a spezzarsi.

Se volete avere la certezza che esso rimanga intatto, non donatelo a nessuno, nemmeno a un animale. Proteggetelo avvolgendolo con cura con passatempi e piccoli lussi; evitate ogni tipo di coinvolgimento; chiudetelo col lucchetto nello scrigno, o nella bara, del vostro egoismo.

Ma in quello scrigno (al sicuro, nel buio, immobile, sotto vuoto) esso cambierà: non si spezzerà; diventerà infrangibile, impenetrabile, irredimibile

Ti può interessare anche: L’innamoramento, tra psicologia e biologia

La fine di una relazione

Cos’è la mancanza?

Cosa accade quando una relazione sia essa amicale, sentimentale, lavorativa cui si è investito in termini di tempo, sentimenti, emozioni e progettualità improvvisamente termina? Una mente matura elabora ed accetta la perdita.

Ma cosa succede quando la mente non è pronta a riferire questo pensiero nella realtà?

Una mente fragile, non pronta cade in impasse, non trova soluzioni.

Iniziano a vacillare aspetti fondamentali del proprio Sé tali da creare nel profondo una frattura, tali da creare dei sospesi.

Sembra essere proprio questa la sensazione percepita prima e riferita poi, la sospensione, restare in attesa di un incontro, di un movimento.

Perché si resta sospesi

La fine di un amore

Questo accade poiché l’evento inaspettato genera uno stato di shock, che solo una mente strutturata può accogliere ed iniziare a rielaborare, perché il dolore c’è e non è possibile annullarlo, ma ciò che è importante rielaborare è l’evento traumatico in se stesso, che ha generato uno stato di blocco.

Quando il pensiero non è elaborato prima a livello cognitivo e rielaborato poi a livello espressivo si crea un sospeso che diventa un legame al quale è difficoltoso dare consapevolezza e movimento.

Questo non permette l’investimento in una nuova relazione poiché si è ancora intimamente legati, si è ancora a credito verso ciò che è stato.

Tra le conseguenze psicologiche che potrebbero dar moto d’angoscia ad una mente più fragile vi sono la depressione, stati d’ansia generalizzata, disturbi somatoformi, disturbi che riguardano il corpo, è come se si iniziasse a dar voce al dolore tramite il corpo piuttosto che la parola.

Tutto questo accade, perché inutile girarci attorno, la fine di un amore è dolore, è dolore lancinante.

Certamente il dolore provato è diverso per tutti, così come sono diverse le strategie utilizzare per farvi fronte, ma la voglia di restare legati al passato, quel legame sospeso, la negazione appartengono a tutti.

Ripartire dopo un addio

La fine di un amore

Si aprono delle possibilità che conducono a camminare con le nostre gambe verso la strada della totale accettazione del dolore.

La prima possibilità è abbandonare l’idea delle avventure facili, il rischio è un ulteriore diminuzione dell’autostima, del senso di autoefficacia, probabilmente la sensazione di piacere prodotta ci darà la sensazione, ma solo a breve termine d’avere superato il dolore, ma non è altro invece, che una veste diversa della negazione di questo dolore.

La seconda possibilità è provare a fare della propria vita un arcobaleno di colori in cui iniziare a fare entrare piccole novità possibili, sciogliendo le nostre passioni, la nostra creatività, queste piccole novità e realizzazioni contribuiscono notevolmente a riconquistare stima e fiducia in noi stessi.

Allontanarsi dall’idea che parlare con parenti ed amici della fine della storia sia funzionale, perché lo sfogo a lungo andare alimenta profondamente il nostro legame sospeso; impariamo invece a dar voce ai nostri sentimenti ed alle nostre emozioni veicolandole verso il nuovo, verso il possibile.

Accettiamo quindi, la nostra vulnerabilità, accettiamo la mancanza come motore verso il desiderio dell’altro, non abbandoniamoci al piacere che ci allontana dal nostro essere rendendoci soggetti pieni che non accolgono l’altro nella loro vita.

Evitiamo di pensare a noi stessi, ma ritorniamo ad amare in modo sano e costruttivo, solo così ciò che è sospeso lascerà posto alla possibilità del nuovo.

Concetta Sortino per Psicologia 24