Dovremmo concentrarci meno sulle nostre ansie e dedicarci di più alle nostre parti vitali, ribaltando il modo di approcciare il disagio.
Invece di preoccuparci della sofferenza, cercando di attenuarla e cancellarla, dovremmo smuovere il nostro potenziale positivo, spronare entusiasmo, desiderio, piacere, curiosità. Meraviglia.
Puntando a realizzare ciò che siamo veramente.
Identificando ciò che ci fa sentire vivi, soprattutto. Cosa ci fa eccitare, emozionare, appassionare.
Quale condizione, persona, esperienza ci trasmette energia. Dove emerge il nostro entusiasmo.
Cos’è che ci ispira, ci coinvolge. Quali sono gli interruttori per accendere la vita, per reimparare lo stupore.
Da dove possiamo attingere colore per sbiadire i grigiori quotidiani. Vivere con passione, profondamente. È un diritto e anche una responsabilità.
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Ricercare l’entusiasmo
Per questo l’entusiasmo va promosso, ricercato, protetto.
Liberato, perché lo controlliamo e con il tempo tendiamo ad anestetizzarlo, a banalizzarlo come una nota superflua invece di considerarlo un’energia creatrice potente, una forza segreta e intima che stabilizza il nostro equilibrio.
Troppo spesso ci lasciamo schiacciare dall’abitudine, dalla noia, dalla paura, dalla logica.
Non siamo capaci di seguire uno slancio.
Non possiamo fare a meno di riflettere se è il caso, se è possibile, se sta bene, poi gli altri cosa diranno, ma io ho già tanti pensieri… abbiamo paura di andare fuori strada.
Le passioni sono viste come qualcosa di pericoloso, gli entusiasmi di infantile.
E legati per forza ad una meta da raggiungere, qualcosa da realizzare, appagare, conquistare.
Non diamo valore alla tensione, all’energia vitale che sprigionano.
Si ha inoltre paura di mollare i freni, di farsi prendere troppo dall’eccitazione perché poi possiamo essere delusi.
Ma contenere un entusiasmo non ci renderà meno amareggiati per un fallimento.
Lasciamoci ispirare!
La parola latina Enthusiasmus significa letteralmente divinamente ispirato.
In effetti è uno stato di esaltazione che ci fa sentire forti, oltre i nostri limiti.
Toccati nel profondo, nell’essenza, ispirati, accesi, afferrati. Profondamente presi da…
Non c’entra niente con il pensiero positivo, ripetersi cioè che siamo bravi e che ce la faremo ad ogni costo.
Questo vuol dire imporre direzione a ciò che siamo e soffocare le parti più vere. L’entusiasmo, invece, è spontaneo e puro.
I suoi risvolti positivi nella vita sono vasti. Si rivela un prezioso antidepressivo naturale, un balsamo per il sistema psiche-mente-corpo.
Libera sorprendentemente nel nostro organismo endorfine, le sostanze del benessere, regalandoci una piacevole eccitazione e influenzando efficacemente i sistemi immunitario ed endocrino.
Tiene alto il tono energico, allenta la stanchezza e sprona il movimento. A livello mentale ci fa apparire i problemi meno pesanti, credere possibili cose difficili e sentire pronti a realizzarle.
Trasmettiamo entusiasmo!
È considerato inoltre particolarmente importante nella comunicazione, così come sottolineato da alcune ricerche.
Non importa quanto bene elaboriamo le informazioni, se comunichiamo senza entusiasmo non abbiamo l’impatto desiderato sugli ascoltatori.
È significativo nell’azione educativa, stimola l’espansione del Sé e il superamento di atteggiamenti limitativi.
Ed è estremamente contagioso, viene espresso attraverso le espressioni facciali, la voce, i gesti, l’eccitazione, viaggia per mezzo di informazioni emotive.
Un lavoro recente, pubblicato dall’Università di Budapest in Ungheria, ha dimostrato come l’entusiasmo dell’insegnante sia una delle variabili interpersonali più importanti che impattano sulla motivazione degli studenti
Infatti li rende più interessati, energici, motivati, curiosi di imparare, meno inclini a comportamenti scorretti al fine di ottenere voti più alti o superare un esame.
E anche più responsabili, con effetti positivi sui risultati. Insieme ad altre caratteristiche del docente come la competenza, la motivazione, l’amichevolezza, l’impegno, l’interesse al lavoro degli allievi, l’entusiasmo è considerato uno degli aspetti più importanti nell’insegnamento.
Brunella Gasperini per Psicologia24