Ho pensato spesso a ciò che accade dentro ognuno di noi, quando finisce un rapporto d’amore!

Ci si sente persi, vuoti, annientati… una mia paziente quando ha compreso che il suo matrimonio era finito, si è definita senza pelle.

L’amore che finisce fa vivere a tutti le medesime emozioni, indipendentemente dall’estrazione sociale, economica, culturale.

Spesso la fine di un amore non sconvolge solo i protagonisti della coppia, ma anche il mondo sociale ed affettivo che la circonda. E quindi, anche ognuno di noi avrà detto Ma com’è possibile? Sembravano così felici insieme!!!

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Sembravano così felici…

Partiamo da qui: una foto scattata nel momento di felicità di questa coppia e avvolgiamo all’indietro il nastro: ingoiando conflitti, tensioni, parole non dette o parole gridate…

Andiamo indietro e ritroviamo quella foto in cui lui e lei si guardavano negli occhi e sorridevano.

Entriamo in quella linea di sguardo, quali emozioni scopriamo?

Gioia, risate, desiderio di stare insieme il più possibile, voglia di progettare, ascolto, comprensione…

Ricordo che – durante una vivace seduta di coppia – i due partner urlavano nella stanza di terapia, insultandosi pesantemente e non sentendo l’altro. Ognuno dei due aveva solo il forte bisogno di gridare all’altro il proprio dolore e la propria rabbia, attribuendosi reciprocamente la fine del rapporto.

Quando io ho chiesto di raccontarmi come si sono conosciuti, la rabbia si è sciolta nel dolore e il dolore si è espresso con delle silenziose lacrime; lì è stato possibile accedere a quella foto di tanto tempo prima in cui lui e lei si guardavano negli occhi e sorridevano.

La costituzione della coppia: desideri e aspettative

La costituzione della coppia: e (forse) vissero felici e contenti

Quando si rompe una coppia, non è MAI inspiegabile. Tutto nasce dal significato di quegli sguardi della nostro foto.

La costituzione della coppia è basata non solo sull’incontro di due persone, ma anche di due storie di vita con credenze, miti e regole.

I modelli e le aspettative dei nostri protagonisti nascono dalle attese elaborate dalle rispettive famiglie di origine.

Durante la magia dell’innamoramento non è possibile scoprire le differenze individuali, ma c’è un’identificazione nell’altro.

All’improvviso ci si scopre parlare nello stesso modo, completarsi le frasi, adorare gli stessi gusti relativi a cucina, letture, musiche.

In questa fase, i nostri protagonisti passano dall’immagine di un io ad un noi.

In questo noi si perdono i confini personali e l’altro appare come un altro sé.

Le emozioni e le letture di ciò che accade sembrano già conosciute e scontate.

Un altro aspetto fondamentale è legato al livello di attrazione fisica, che è molto elevato, spesso la vicinanza sessuale è più intensa rispetto a quello che sarà nei periodi successivi, si vive in un’atmosfera densa di sogni, aspettative, progetti, si fantastica molto per il futuro.

Attraverso la comunicazione, ogni coppia inizia a darsi delle definizioni in merito alle funzioni, agli spazi e alle distanze che meglio rispondono: sia ai bisogni di intimità, sia a quelli di libertà personale.

Questa è la vera luna di miele.

Questa fase mitica della coppia non può durare per sempre.

Anzi in verità non sarebbe psicologicamente sana se durasse, perché significherebbe vivere mistificando la realtà dei fatti.

Eppure, viene vista con amara nostalgia dai protagonisti della nostra coppia, a distanza di tempo.

Quando la luna di miele finisce, la coppia deve superare una sfida, ossia riuscire a mantenere le caratteristiche dell’amore, nel quotidiano.

Le difficoltà legate a questa fase sono spesso ritratte in proverbi popolari, tipo Il matrimonio è la tomba dell’amore, ma anche in frasi proposte da illustri scrittori e filosofi:

E’ degno d’aver più mogli chi non reputa castigo sufficiente una moglie – Dante Alighieri

Nel matrimonio succede quel che si vede nelle gabbie. Gli uccelli che sono fuori vorrebbero entrare, quelli che sono dentro vorrebbero uscire – M. De Montaigne

Cosa accade quando la luna di miele finisce?

Un mio paziente mi raccontava questa fase, come se si fosse tolto un velo dagli occhi, scoprendo che la persona accanto era totalmente diversa da quella scelta: All’improvviso mi sono scoperto solo. Lei non mi guardava più, non mi ascoltava più.

Oltre che sui motti di spirito che chiaramente nascono dalla difficile esperienza che la coppia vive quando deve superare la fase mitica, in cui sembra tutto più semplice, vorrei puntare l’attenzione su quali strumenti bisogna avere per sentirsi sempre amati, ascoltati, sostenuti anche nelle fasi successive della coppia.

Nei prossimi articoli conosceremo un po’ meglio gli arnesi per rendere quel famoso sguardo della nostra foto più presente e vivido.

E voi come avete vissuto questa luna di miele?

Quanto siete ancora dentro questa fase o quanto lontani da essa?

Pensavo fosse amore, invece… Cosa succede quando ci innamoriamo.

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